Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

martedì 30 gennaio 2018

THE BELKO EXPERIMENT -Mini Recensione-

Finalmente un survival horror interessante e abbastanza originale.
Sto parlando di THE BELKO EXPERIMENT, del regista australiano Greg McLean (quello dei 2 Wolf Creek) e scritto da James Gunn (quello dei due Guardiani della galassia).
Gli impiegati di un'azienda americana con sede a Bogotà si ritrovano improvvisamente coinvolti in uno scioccante esperimento dove in palio c'è la vita di molti in cambio della morte di pochi...
Ero un po' diffidente riguardo a questo film ma, conoscendo il regista McLean, ho pensato di dargli una possibilità... ed ho fatto bene!
A parte qualche scena splatter/trash di troppo (almeno per i miei gusti), elemento comunque tipico dello stile del regista australiano, questa si è rivelata una pellicola molto tesa, nella quale ti ritrovi a fare davvero il tifo per quello o per quell'altro personaggio.
Certo, tra le varie caratterizzazioni c'è qualche cliché di troppo e c'è anche una scelta nel casting un tantino scontata, perché se ti ritrovi Tony Goldwyn tra i personaggi principali (il cattivo in GHOST) capisci fin da subito quale sarà il suo ruolo, ma la storia funziona bene.
C'è anche Michael Rooker in una parte praticamente inutile, un'altra delle poche pecche del film assieme alla fotografia che mi è parsa un tantino piatta (forse per una scelta voluta, vista la location, comunque).
Consigliato.


VOTO: 7+





lunedì 29 gennaio 2018

GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL II -Mini Recensione-

Premetto subito che anche il primo capitolo non mi ha particolarmente impressionato, tanto che mi ricordo ben poco di quel film.
Ma parliamo di codesto sequel...
Se il film parte subito a razzo, la storia finisce subito per arenarsi su quella specie di pianeta artificiale.
Kurt Russell fa il suo  bell'ingresso da "smargiasso" per poi diventare pian piano sempre più prolisso e insopportabile. Credo sia il suo peggior ruolo degli ultimi anni.
Stallone mi è sembrato pure peggio, ed è apparso sullo schermo solamente per una manciata di minuti; non oso immaginarlo in un ruolo ben più determinante nel terzo capitolo (o forse sì, purtroppo).
Il resto del cast funziona, lo ammetto,  da Chris Pratt a Zoe Saldana, passando per il wrestler Bautista, il quale se l'è cavata piuttosto bene. Michael Rooker però mi è parso una spanna sopra gli altri.
Anche i personaggi "virtuali" del procione (Rocket) e del piccolo vegetale (Groot) sono realizzati bene.
Regia di James Gunn non pervenuta: più che un film pare un videogame. Idee da regista "vero" non ricordo di averne notate.
Climax del terzo atto insopportabilmente lungo, come nel più classico cinefumettone di questi tempi: tutto pare andare in malora, scena dopo scena, secondo dopo secondo... e il peggio pare non arrivare mai!
Anche la colonna sonora infarcita di canzoni retrò, una delle cose piacevoli che ricordo del primo capitolo, qui mi ha davvero sfiancato.
Insomma, una sarabanda di effetti speciali digitali che ha ben poco di cinematografico.
Non mi ha nemmeno divertito.


VOTO: 5



domenica 28 gennaio 2018

FINO A PROVA CONTRARIA -Mini Recensione-

Finalmente sono riuscito a recuperare un film di Clint Eastwood che volevo vedere da tempo.
OK, la trama non pare poi così originale, la corsa contro il tempo per tentare di salvare la vita ad un condannato a morte probabilmente innocente..., ma se c'è Clint dietro e davanti alla macchina da presa, la qualità è comunque assicurata.
Tratto da un romanzo di Andrew Klavan (che ho scoperto avere in casa e che presto leggerò).
Il "nostro" qui interpreta un poco di buono, un giornalista dal grande fiuto ma dalla morale piuttosto ambigua (è un padre inaffidabile e marito fedifrago, pure mezzo alcolizzato, che non si fa scrupoli a portarsi a letto anche ragazze molto giovani) che alla fine saprà riscattarsi, almeno in parte.
La regia è pulita, semplice e senza virtuosismi inutili. Il ritmo è lento, dando spazio anche ai personaggi di contorno, riuscendo però ad accelerare nei punti giusti, specie nel finale (magari anche un po' scontato) al cardiopalma.
Bene anche tutti gli altri interpreti, partendo dal co-protagonista Isaiah Washington fino all'ambiguo e cinico (o forse no) direttore del carcere interpretato da Bernard Hill.
Un grandissimo film ingiustamente snobbato dal pubblico al tempo della sua uscita al cinema.

VOTO: 8








venerdì 26 gennaio 2018

CELLULAR -Mini Recensione-

Siamo tutti d'accordo che questo thriller non sia proprio un capolavoro, ma è comunque abbastanza divertente e si lascia guardare volentieri.
Un giovane piuttosto inaffidabile risponde ad una chiamata sul proprio cellulare: una donna sostiene di essere stata rapita e chiede il suo aiuto, dopo essere riuscita a chiamare un numero a caso rimettendo assieme i pezzi di un telefono distrutto dai propri rapitori...
Il plot appare alquanto improbabile ma aveva un buon potenziale per un eventuale thriller teso alla Hitchcock...
Purtroppo i produttori hanno deciso di virare più su un film d'azione con spunti divertenti e la pellicola, ovviamente, ne ha risentito.
Ma secondo me non è così male come dicono.
Chris Evans è perfetto nella parte del bamboccione irresponsabile, anche se il suo ruolo è in netto contrasto con quello serioso e, almeno sulla carta, drammatico di Kim Basinger. L'inglese Jason Statham poi, simula un accento americano davvero improponibile (in originale, ovviamente).
Un altro problema di questa pellicola è il barcamenarsi tra il serioso (le scene con la Basinger, appunto) e quello della commedia senza prendere una decisione netta.
Per fortuna c'è il bravissimo Willliam H. Macy, nei panni di un poliziotto (apparentemente) impacciato, che alla fine riesce a metterci una pezza e a salvare la baracca.
Tra l'altro adoro questo tipo di personaggio, il tizio che compare piuttosto defilato fino a metà film, quello a cui in pochi darebbero una chance ma che alla fine risulta decisivo ai fini della storia.
La regia del compianto David R. Ellis (ho appena scoperto che è morto nel 2013!) tecnicamente parlando si appresta bene a questo tipo di pellicola, un po' meno riguardo la direzione degli attori (la Basinger risulta a volte involontariamente ridicola).
In ogni caso, non mi sento proprio di bocciare questo film.


VOTO: 6,5




mercoledì 24 gennaio 2018

INDIAN- LA GRANDE SFIDA -Mini Recensione-

Ecco un notevole film biografico che racconta, abbastanza fedelmente, le gesta di Burt Munro, un anziano neozelandese che negli anni '60 si recò negli Stati Uniti riuscendo a battere più volte i record di velocità a bordo della sua motocicletta (una Indian Scout del 1920) da lui modificata e preparata.
C'è da dire che Anthony  Hopkins mi è sempre stato antipatico, pur ammettendo la sua immensa bravura, perché (almeno in lingua originale) sembra quasi sempre recitare con un eccessivo autocompiacimento, come per rimarcare a tutti quanto lui sia bravo.
Qui, invece, nei panni del protagonista Munro, lo trovo semplicemente strepitoso. 
Una delle poche volte in cui non ha esagerato nella recitazione, limitandosi all'essenziale senza prendersi troppo sul serio. 
A mio modesto parere avrebbe meritato addirittura un altro Oscar.
La regia dell'australiano, naturalizzato neozelandese, Roger Donaldson è perfetta e anch'essa molto essenziale e senza fronzoli.
Un film (quasi) on the road  molto divertente, ma anche avventuroso e avvincente.


VOTO: 7.5




martedì 23 gennaio 2018

GIORNI DI TUONO -Mini Recensione-

Devo dire che, dopo questa ultima visione, ho trovato questo GIORNI DI TUONO davvero notevole rispetto a quello che ricordavo.
Ok, la trama ricalca molto quella di Top Gun, con le auto NASCAR al posto degli F-14 e Nicole Kidman al posto di Kelly McGillis, ma chi se ne frega; il film  intrattiene bene senza annoiarti un attimo.
Gli attori sono tutti in parte; il sottovalutato Michael Rooker, il grande Robert Duvall, il sornione Randy Quaid e il versatile Cary Elwes (perfetto nel ruolo dell'antipatico rivale del protagonista).
E poi, ovviamente, c'è Tom Cruise nel tipico ruolo che si cuciva addosso in quegli anni.
La regia di Tony Scott è perfetta per una pellicola di questo tipo. Tecnicamente mostruosa, come al solito, tanto che sto seriamente cominciando a rivalutarlo.
Anche la musica di Hans Zimmer (per fortuna non orchestrale, quindi non ridondante) calza a pennello con le immagini e, soprattutto, con il look di fine anni '80 del film (che è uscito nel 1990): sintetizzatori, tastiere elettroniche, chitarre elettriche e riff orecchiabili.
Non un film Cult, ma quasi...



VOTO: 7




domenica 21 gennaio 2018

UNSTOPPABLE - FUORI CONTROLLO -Mini Recensione-

Ultimo film di Tony Scott e, probabilmente, uno dei più riusciti del compianto fratello minore di Ridley.
Un treno carico di materiale chimico pericoloso si ritrova a procedere  fuori controllo e a tutta velocità verso un centro abitato. Toccherà ai due macchinisti di un altro treno provare a fermarlo prima del disastro...
La trama è molto semplice e lineare, ed è un bene, dato che Tony Scott era notoriamente più uno "shooter" che un regista. Quindi qui si è affidato ad un trio di buoni attori, Denzel Washington,  Chris Pine, Rosario Dawson (anche se il primo, potenzialmente molto superiore agli altri, non si impegna più di tanto) dandogli mano libera, per dedicarsi esclusivamente all'aspetto tecnico tipico della sua filmografia, ovvero fotografia patinata, montaggio frenetico e virtuosismi vari.
Ma il film funziona alla grande, è bello teso dall'inizio alla fine, alternando il punto di vista dei protagonisti impegnati a fermare il treno e quello della gente che, nella finzione, guarda l'evolversi degli eventi davanti ad uno schermo televisivo; inoltre non si perde in eccessive caratterizzazioni dei due personaggi maschili principali (i loro problemi quotidiani sono quasi solo accennati), rimanendo anche sul classico cliché della coppia "novellino & veterano vicino alla pensione".
In fondo è quello che il pubblico medio aspetta di trovarsi in determinati contesti cinematografici.
Anche il lieto fine, tipicamente hollywoodiano, che rimette tutte le cose a posto (punendo ovviamente il "cattivo" e incompetente vicedirettore della compagnia ferroviaria) non stona affatto.
Un film da rivalutare.

VOTO: 7+



venerdì 19 gennaio 2018

GROSSO GUAIO DALL'OLTRESPAZIO -Recensione-

Eccomi qua, questa volta a parlare di un cortometraggio italiano indie che è un vero e proprio gioiellino.
Nato dalla mente geniale del maceratese Luca Baggiarini, è stato inizialmente inserito nel progetto ADRENALINE (con il titolo di Niktorama), un film collettivo ideato dall'altrettanto bravo Daniele Misischia e composto da dieci cortometraggi diretti da altrettanti registi.

Trailer ADRENALINE

Ma veniamo a questo GROSSO GUAIO DALL'OLTRESPAZIO (Niktorama), quindi.
Prendete alcuni classici film degli anni '80, tipo Ghostbusters, Ritorno a futuro, Predator, Grosso guaio a Chinatown (ovviamente), un pizzico di Spielberg (idolo di Baggiarini) e otterrete uno spassoso corto di fantascienza che vi terrà incollati davanti allo schermo fino alla fine.

La storia parte subito a razzo con 2 loschi figuri che rubano una misteriosa provetta da un non ben noto impianto industriale e, grazie ad un maldestro terzo (e quasi inconsapevole) complice che funge da autista, fuggono a bordo di una sgangherata auto.
Ma proprio quando sembrano al sicuro, un inquietante incontro darà inizio ad una serie di eventi che porteranno il protagonista, il maldestro terzo complice della banda, a dover affrontare una minaccia molto più grande di lui, aiutato però da una misteriosa e affascinante giovane...

Luca Baggiarini è un regista indipendente davvero incosciente (nel senso buono) dotato di grande talento e inventiva. Con budget praticamente nulli riesce a sfornare dei prodotti notevoli, anche se in questo caso gli effetti speciali a cura di Claudio Tacchi sembrano davvero professionali.
(Avevo già video recensito un suo precedente lavoro sul mio canale youtube QUI)
Lo stile di Baggiarini prevede molta "camera a mano" (che comunque non risulta pesante) da alternare ad inquadrature molto incisive e spettacolari.
Il corto, oltre che ben diretto, è anche ottimamente recitato; una bella sorpresa, visto che non ci sono attori di professione ad eccezione del protagonista Ivan Brusa: un vero e proprio mattatore. Un po' Marty McFly, un po' Jack Burton, risulta davvero convincente nel ruolo.
Ma anche la coprotagonista femminile, Ilaria Allegrucci, non scherza: bella, tosta e brava.
Menzione speciale anche per le musiche composte da Stefano Rossini che aiutano a tenere alto il ritmo dell'azione.
GROSSO GUAIO DALL'OLTRESPAZIO dovrebbe uscire in rete ad Aprile ma vi terrò comunque aggiornati a riguardo, perché merita davvero di essere visto.


Intanto gustatevi il trailer:











lunedì 15 gennaio 2018

LA RAGAZZA DEL TRENO -Mini Recensione-

Premesso il fatto di non aver letto il romanzo dal quale è tratto, devo dire che questo film non mi ha convinto.
Lo spunto del plot non è nemmeno tanto originale e lo sviluppo appare anche piuttosto improbabile.
Se sulla recitazione di Emily Blunt (la protagonista) e del resto del cast non ho nulla da ridire, ne ho invece sulla regia di Tate Tylor: l'atmosfera è quella da film televisivo, al massimo "autoriale", con un ritmo lento, lunghe inquadrature "intense" sulle facce degli attori con quel leggero e quasi impercettibile tremolio della macchina da presa che non è "né carne, né pesce".
Secondo il mio parere, quindi, tutto questo poco si adatta a quello che dovrebbe essere un thriller teso con molti colpi di scena.  Non so come sia strutturato il romanzo originale, ma il montaggio del film pieno di flashback, oltre che essere piuttosto abusato ormai. risulta pure un tantino confusionario.
Il film si risolleva solo nel finale, quando anche la tensione riesce a farsi sentire.
Si poteva fare di più.

VOTO: 6




sabato 13 gennaio 2018

STAR TREK IV - ROTTA VERSO LA TERRA -Mini Recesione-

Il migliore film della saga di Star Trek, con una regia di Leonard Nimoy finalmente efficace e scorrevole.
Questa volta i nostri eroi tornano indietro nel tempo, negli anni '80 del 1900, per prelevare delle balene estinte nel (loro) futuro e salvare così la Terra del 23° secolo...
Questo quarto capitolo è un film corale, nel quale anche i comprimari finalmente hanno delle parti corpose e determinanti per la trama. Non si limitano a far "presenza" come in quasi tutti gli altri film della serie cinematografica classica.
E' pure davvero molto divertente; la scena del dottor McCoy nell'ospedale del 20° secolo, per esempio, mi fa sempre morire dal ridere: "siamo nel medio evo?"
Buoni gli effetti speciali, sorprendentemente anche usando una CGI agli arbori.
Certo, il messaggio ecologista che il film vorrebbe comunicare fa un po' sorridere, ma all'epoca ci poteva stare.

VOTO: 7,5



venerdì 12 gennaio 2018

LOGAN - THE WOLVERINE -Mini Recensione-

Finalmente un film di super eroi veramente per adulti e che si prende sul serio senza sembrare ridicolo (neanche i Bat Man di Nolan ci erano riusciti, secondo me).
La regia di James Mangold è  abbastanza pulita e non "fracassona" (ed è un bene).
Non è certo un film perfetto, anche perché ci sono troppe scene splatter/trash che stonano parecchio nel contesto generale.
Buona la perfomance di Hugh Jackman, eccezionale quella di Patrick Stewart; quest'ultimo pare davvero un vecchio con un accenno di demenza senile, ma non tanto nell'aspetto fisico, piuttosto nelle movenze, nel tono della voce e nella parlata (gli anziani sembrano tornare bambini e a volte iniziano ad usare quel linguaggio scurrile che in gioventù non avrebbero mai usato).
Bravissima anche la giovane Dafne Keen che interpreta la figlia di Logan.
Il cattivo di turno invece delude: troppo stereotipato e insopportabile.
Comunque, a mio modo di vedere, il miglior film sugli X-Men di sempre.

VOTO: 7+




venerdì 5 gennaio 2018

ROBIN HOOD -IL PRINCIPE DEI LADRI -Mini Recensione-

Eccomi con un altro film che può essere considerato un classico dei nostri tempi.
Sto parlando di Robin Hood-Principe dei ladri, con Kevin Costner.
Lasciando stare l'acconciatura troppo anni '80/'90 di Kevin e il suo improbabile accento inglese, la scarsa attendibilità storica e qualche buchetto di sceneggiatura, rimane un film godibilissimo e sempre divertente.
Spassoso e grandissimo il personaggio delle Sceriffo di Nottingham, con il (solito) "gigioneggiante" Alan Rickman che riesce a rendere il villain di turno così cattivo, ma allo stesso tempo comico, che quasi quasi ti vien voglia di tifare per lui. Poco importa se la recitazione è molto sopra le righe: al compianto Rickman era permesso tutto. 
Bene anche Morgan Freeman, piuttosto improbabile come moro, ma buca la scena senza strafare. 
Poi c'è anche la bella e sempre brava Mary Elizabeth Mastrantonio, che incarna la perfetta Lady Marian.
Avendolo rivisto dopo qualche anno, ho trovato la regia di Kevin Reynolds molto buona, con un gran ritmo, belle trovate e che non disdegna citazioni alle vecchie versioni con Douglas Fairbanks e Errol Flynn.
Di sicuro è un altro film che andrebbe rivalutato, soprattutto se confrontato a certe pellicole cinematografiche di oggi. Secondo me (nonostante Costner), una delle migliori trasposizioni cinematografiche di Robin Hood.

EDIT: Stavo per dimenticare la grandiosa e a tratti epica colonna sonora di Michael Kamen, un altro bravissimo compositore che ci ha lasciati troppo presto.


VOTO: 7+





lunedì 1 gennaio 2018

L'OCA SELVAGGIA COLPISCE ANCORA -Mini Recensione-

Film di guerra tipico del periodo di fine anni '60 e inizio '70, di quelli con delle improbabili missioni di sabotaggio al centro della storia, girato però fuori tempo massimo.
Il titolo italiano non ha nulla a che vedere con il precedente I 4 DELL'OCA SELVAGGIA eccetto per la presenza di alcuni attori che ritroviamo anche in questo The Sea Wolfes (titolo originale).
Qui siamo in India, nel bel mezzo del secondo conflitto mondiale e abbiamo un insolito Commando di anziani soldati britannici impegnati in un'operazione di sabotaggio ai danni del nemico nazista...
Un film piuttosto fiacco, con un cast sprecato, David Niven su tutti (che qui pare eccessivamente invecchiato e probabilmente già malato), con Roger Moore che rifà troppo il James Bond che interpretava a quei tempi, mentre l'unico che pare ancora bucare decentemente lo schermo è Gregory Peck.
La regia del pur (di solito) bravo Andrew V. McLaglen risulta piatta, quasi svogliata, mentre la sceneggiatura, che sulla carta aveva del potenziale, appare priva di guizzi e non riesce mai a decollare.
Una pellicola davvero noiosa.

VOTO: 5